Bob Berg
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Il suo sound robusto si piega raramente a un fraseggio troppo articolato, perché Berg risolve in genere la sua musica in estesi strati di suoni, forse mirando più alle generiche atmosfere che alle frasi dettagliate, sillabate, spezzettate.
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Gian Mario Maletto, Musica Jazz
As sideman
«…poco prima della convocazione alla corte del monarca Miles Davis, l’Europa fu percorsa in lungo e in largo da Bob Berg, ancora giovane tenorsassofonista praticamente scoperto da Horace Silver e poi rilanciato da Cedar Walton. Di quel periodo, che fu per lui di crescita e forse di maturità, Berg ci propone ora una testimonianza che è tanto più interessante in quanto si ha l’impressione che, nel gruppo di Davis, la sua carta venga giocata con notevole parsimonia, una particella nel tutto, una goccia nel grande fiume. Bob Berg ha invece doti in quantità per essere considerato tra i pochi o tanti (certo non un esercito) che hanno qualcosa di positivo da dire. Il suo sound robusto si piega raramente a un fraseggio troppo articolato, perché Berg risolve in genere la sua musica in estesi strati di suoni, forse mirando più alle generiche atmosfere che alle frasi dettagliate, sillabate, spezzettate. La sua insomma, se ci si può far capire così, è più una sintesi che un’analisi. In ogni caso la presa sull’ascoltatore è immediata e duratura».
Gian Mario Maletto, Musica Jazz